Le ville in mezzo alla calma apparente di Sacrofano. Un benzinaio a corso Francia usato come ufficio di rappresentanza. Il retrobottega dei Parioli e gli affari all’ombra di un gazebo a Vigna Stelluti. Tornando ai luoghi degli anni ’70. Sedi simboliche di una destra che mirava a ribaltare il sistema. E che pochi decenni dopo si ritrova allo stesso tavolo, a spartirsi il potere cittadino.
Un reportage in mezzo ai luoghi cruciali di Mafia Capitale.
Mafia Capitale, il nuovo romanzo criminale
La “Mafia Capitale”. O, per dirla con le parole di Massimo Carminati, il “mondo di mezzo”. Questa volta non è un film, né un libro. Ma uno spaccato della realtà. Criminale, ovviamente. E grottesco, come nella migliore tradizione delle storie italiane. Un racconto in cui i “cattivi” hanno soprannomi che fanno sorridere. Con intercettazioni che rivelano una gestione del potere spregiudicata e farsesca. Dialoghi intrisi di romanesco e spavalderie. Come in un film, come se fossero personaggi usciti dalla penna di uno scrittore. E alcuni di loro, in realtà, hanno già ispirato registi e sceneggiatori.

