Bjarnason, l’Islanda e D’Annunzio. Storia di un sogno rubato e di un impossibile blitz a Reykiavik

Uno scorcio di Reykjavik

Uno scorcio di Reykjavik

Jules Verne diceva che l’Islanda era la porta per arrivare al centro della terra. Lo scriveva in uno dei suoi romanzi più famosi, Voyage au centre de la Terre. Se lo chiedete a un islandese, molto probabilmente vi dirà che lo sa benissimo. Non tanto perché ci vive, quanto perché il clima di Reykjavik e dintorni invita il popolo locale a passare molto tempo sui libri. E infatti la terra dei geyser e dei ghiacciai è anche quella col maggior numero di libri letti in rapporto alla popolazione. Gente colta, amante del teatro:  230 mila biglietti venduti ogni anno su un totale di neanche 300 mila abitanti. Talmente innamorati delle proprie recite, da richiamare un artista sul proprio palcoscenico, strappandolo alla sua performance finale.

Birkir Bjarnason, 12 gol in 42 partite quest'anno con il Pescara.

Birkir Bjarnason, 12 gol in 42 partite quest’anno con il Pescara.

L’attore in realtà è un centrocampista del Pescara e il centro della sua terra, martedì 9 giugno, non sarebbe stato il cratere del vulcano Sneffels caro a Verne, ma la gaudente Bologna. Esattamente allo stadio Dallara. È lì che Birkir Bjarnason avrebbe dovuto giocare la partita decisiva per la promozione in serie A del club abruzzese. Una gara senza domani, il match di ritorno della finale dei playoff di serie B dopo lo 0-0 di venerdì 5 a Pescara. Avrebbe dovuto giocare, ma non potrà. La federazione islandese gli ha vietato di scendere in campo per l’incontro più importante della sua carriera. Venerdì 12 l’Islanda ospita infatti a Reykjavik la Repubblica Ceca per la sesta giornata delle qualificazioni agli Europei del 2016. L’Islanda, mai arrivata alla fase finale, è seconda. Un punto dietro ai cechi, cinque di vantaggio sull’Olanda. Si qualificano le prime due del girone, ma anche le terze hanno buone probabilità di passare il turno, fra calcoli e spareggi. Un match importante, ma con un domani e un dopodomani. Niente, gli islandesi non sentono scuse. “Birkir è convocato e abbiamo bisogno di averlo a disposizione per tutta la settimana di preparazione”, hanno tuonato i dirigenti federali. La società abruzzese aveva offerto di accompagnare il giocatore dopo la gara con un jet privato in Islanda. Nein.

Bjarnason con la maglia del Pescara

Bjarnason al tiro  con la maglia del Pescara

Oggi Bjarnason è a Reykjavik, vittima di regolamenti Uefa che passano come bulldozer sui club minori e sui sentimenti di chi li segue. Non rispondendo alla convocazione, il centrocampista verrebbe squalificato per mesi. Birkir, un ragazzone che assomiglia a Thor ma col nome simile a una celebre borsa di Hermès, adesso si trova all’ombra di un vulcano e non sotto le due Torri bolognesi.  Si allena per una partita che nella sua testa non potrà mai avere il valore di una finale. È un professionista, ma anche  un ragazzo di 27 anni e quando scende in campo ha il piglio del guerriero e l’animo del fanciullino. Il saggio di fine anno, quello in cui avrebbe avuto tutti gli occhi puntati addosso, potrà solo guardarlo da uno schermo. Lontano dalla scena, a 3000 chilometri di distanza. Capriccio di una patria insensibile ai sogni di un bambino desideroso di fare l’ultimo giro di giostra. Quello più importante. Per tutta la stagione è stato il trascinatore di un gruppo che, giornata dopo giornata, è arrivato a giocarsi un’improbabile promozione. Biondo, alto e con gli occhi azzurri, Birkir è stato il principe azzurro che ha portato Cenerentola al gran ballo. Ma in questa favola storta, è lui a perdere la scarpetta prima di mezzanotte. Birkir deve tornare a casa e la sua bella resta là. Ha davanti undici avversari e 30 mila bolognesi che la tratteranno male.

12 settembre 1919: Gabriele D'Annunzio entra a Fiume, proclamando l'annessione della città al Regno d'Italia.

12 settembre 1919: Gabriele D’Annunzio entra a Fiume, proclamando l’annessione della città al Regno d’Italia.

Per colpa dell’Islanda, Cenerentola se la dovrà cavare da sola. Dovrà vincere le paure e i rimpianti. Solo allora potrà riabbracciare  l’uomo che le ha insegnato a ballare, magari incontrandolo a metà strada, in quell’Inghilterra in cui Birkir andrà quasi sicuramente l’anno prossimo. Destinazione Leeds, Premier League. L’ultima scena di un amore a cui non è stato concesso il bacio d’addio. Roba da imbestialirsi. E da ribellarsi, come avrebbe fatto senz’altro il vate Gabriele D’Annunzio, pescarese doc e idealista rivoluzionario. Se fosse vissuto oggi, probabilmente sentireste parlare di un’occupazione militare di Reykjavik da parte di 2600 uomini. Tanti quanti gli avventurieri della celebre “impresa di Fiume” del 1919 e , guarda caso, tanti quanti saranno oggi i pescaresi sugli spalti del Dallara. Quel giorno di settembre, il poeta entrò trionfalmente nella città slava. Al confine un generale cercò di dissuaderlo, ma lui aprì il pastrano e tuonò perentorio: “Lei non ha che a far tirare su di me, Generale!”. Nessuno sparò. Se oggi sbarcasse a Reykjavik, non troverebbe neanche un esercito a fermarlo. L’Islanda non ha più un corpo militare dagli anni ’40.  Con un rapido blitz potrebbe compiere “il ratto di Birkir” e regalare piacere ai suoi conterranei. Per il lieto fine di questa favola amara, forse ci sarebbe voluto davvero un poeta visionario. O forse solo il buon senso di una federazione.

Comments

  1. Riccardo says

    La bravura di un giornalista sta nel riuscire a far leggere con passione i suoi articoli anche a coloro a cui normalmente non interesserebbero. Io non sono tra quelli comunque. Veramente fatto bene come sempre!! Bellissimo articolo!

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